Castello del Piagnaro: 1000 anni or sono i pontremolesi ne posero la prima pietra.
Tramontato l’impero Romano di Occidente, lungo i passi appenninici cominciarono a sciamare manipoli ed eserciti provenienti da diverse terre (Bizantini, Franchi, Longobardi, etc.) che, nel loro percorso, difficilmente mostravano di avere confidenza con le buone maniere.
Saccheggi, rapine, omicidi erano abbastanza frequenti ed una popolazione prevalentemente contadina, quale era allora quella di Pontremoli, viveva in un continuo stato di allarme.
Fu così che, intorno all’anno 1000, la comunità pontremolese decise di erigere una torre di avvistamento, capace di controllare le vie di accesso al territorio.
In tal modo, la popolazione, preavvertita con un certo anticipo, se non in grado di contrastare il nemico, almeno poteva disporre del tempo necessario a cercare di mettersi in salvo.
Quel primo insediamento, che ha dato origine al castello del Piagnaro poi, nel tempo, è cresciuto e, in un alternarsi di vicende, che lo hanno visto distrutto e ricostruito più volte, ha festeggiato il suo primo millennio in splendida forma.

Castello del Piagnaro: a cosa deve il suo nome?
Il castello di Pontremoli così si chiama, Castello del piagnaro, in virtù dell’originale manto di copertura costituito da sottili e irregolari lastre di arenaria locale che, a Pontremoli, vengono chiamate “piagne”.
Castello del Piagnaro e pontremolesi: una storia di amore ma anche…
Oggi, il castello, insieme alla torre del campanone, è un po’ il simbolo di Pontremoli ed anche il suo orgoglio.
In posizione dominante, consente di abbracciare con lo sguardo l’intera città, oggi caratterizzata da una pacifica e conviviale atmosfera ben lontana da quel 1329 durante il quale i pontremolesi, erano animosamente divisi fra Guelfi e Ghibellini.
Ad esser sinceri, anche in quella circostanza il Castello del Piagnaro svolse un ruolo nel favorire la cessazione delle ostilità fra pontremolesi.
Per far ciò, però, dovette pagare un caro prezzo.
Infatti la concordia, peraltro per un periodo di tempo limitato, fu trovata nella comune volontà di abbattere le mura del castello, eletto a propria dimora da Ludovico il Bavaro che se ne era impossessato ed era inviso ad entrambe le fazioni.
Castello del Piagnaro: funzioni diverse in epoche diverse
Prima torre, poi castello, quindi fortezza, a seguire luogo di abitazione civile ed infine, con l’ultima riuscita ristrutturazione ha riacquistato la sua fisionomia medievale.
Una ristrutturazione accorta, sapiente che consente ancora di leggere nelle sue murature lo stratificarsi dei numerosi interventi ed ha mantenuto ben distinguibili molti degli elementi che ne hanno caratterizzato l’originaria struttura medioevale, quale, ad esempio, l’imponente mastio.
Oggi il castello del Piagnaro, a Pontremoli, è visitabile.

Peraltro lo stesso è adibito anche ad altre diverse funzioni:
1) ospita al suo interno l’affascinante Museo delle Statue Stele
2) è sovente teatro di convegni e manifestazioni.

3) dispone di una capace foresteria dove vengono ospitati i pellegrini che percorrono la Via Francigena.
4) al suo interno, in un’atmosfera estremamente suggestiva vengono celebrati matrimoni.
