
Funghi in Lunigiana è un po’ come nebbia in Valpadana: sono frasi che vengono pronunciate immutate, da generazioni.
Affermazioni che diamo per scontate perché così, appunto, come è vero che in Valpadana c’è tanta nebbia altrettanto lo è che in Lunigiana si trovano tanti funghi.
La Lunigiana, infatti, è un territorio solitamente generoso nei mesi, aprile-ottobre, con una pausa nei due mesi più caldi: luglio e agosto..
Dal punto di vista qualitativo, la zona più rinomata è quella appenninica all’interno del territorio pontremolese.
A Pontremoli il porcino I.G.P. di Borgotaro
Infatti, è vero che l’unico fungo che, in Europa, è stato insignito dell’IGP è quello di Borgotaro. Ma è altrettanto vero che la zona all’interno della quale si trova questo fungo, come chiaramente indicato nel disciplinare, comprende un’ampia porzione dei boschi che circondano Pontremoli.
In questo ambito vocato alla produzione micologica sono presenti alcune riserve di raccolta.
Riserva funghi della Valdantena

Fra queste vi è quella denominata Riserva della Valdantena. In realtà una riserva che si estende ben oltre i confini di questa valle, arrivando da un lato a toccare il Passo del Cirone, gli ampi boschi che ricoprono le alture sopra il borgo di Pracchiola, e da un altro a lambire quello della Cisa, anche qui comprendendo le estese superfici boschive che circondano il borgo di Gravagna.
In questa valle la popolazione locale, viziata dall’abbondanza dei raccolti più pregiati, degna della propria attenzione quasi esclusivamente gli ovuli, i porcini e la grifola. ma questi non sono certo gli unici funghi pregiati capaci di elargire soddisfazioni a raccoglitori dotati di competenze micologiche.
Non solo ovuli e porcini

Per i buongustai, già la primavera offre ghiotte ragioni per indurli ad inoltrarsi nei boschi. In particolar modo in quelle porzioni che abbandonate da decenni sono state occupate da pruni e rose canine.
Tali ambienti infatti sono particolarmente adatti a favorire la nascita dei delicati ma saporiti prugnoli.

Un fungo che, peraltro, spesso compare anche all’interno dei prati di Logarghena. Sia pur con minor diffusione anche le morchelle fanno la loro apparizione.
Ma il divertimento, quello vero, duraturo, inizia a fine maggio e, normalmente, con una interruzione nei mesi caldi, luglio ed agosto, riprende poi a settembre per protrarsi fino a tutto ottobre, talvolta anche a novembre. Allora sono galletti, trombette dei morti, ovuli ma soprattutto porcini, di ogni tipo e di ogni dimensione.
Il fatto che la Valdantena sia terra di funghi è facilmente deducibile anche constatando che in un territorio poco popolato, meno di 300 anime, sono presenti ben tre trattorie che fanno del fungo locale un prodotto centrale nel menù che vanno proponendo.
Presso le trattoria della Marietta a Gravagna e quelle di Maffei e della Dina in località Molinello potrete degustare i funghi in ogni loro impiego.
Dagli antipasti nei quali compaiono i porcini ma anche la grifola sott’olio, ai vari primi, tagliatelle e lasagne, al sugo di porcini o insaporite con le trombette dei morti, per procedere poi con funghi fritti, funghi alla piastra, scaloppine e tagliate ai funghi. L’unica carenza è il dolce. Per quello nessuno ha ancora messo a punto una ricetta micologica capace di farsi apprezzare.

Comunque, questo possiamo affermarlo con certezza, in nessun luogo esiste una tale concentrazione di competenze culinarie, quale quella presente in Valdantena, in merito ai funghi in Lunigiana.