La Via Francigena storica non esiste!

L’affermazione corretta in realtà sarebbe questa: la Via Francigena storica, non è un percorso univoco.
Ed è per questo che molti sono i borghi, i paesi, le città che, non senza ragione, possono rivendicare di essere stati toccati dalla Via Francigena, in un tempo più o meno lontano.
Un fascio di vie non un percorso univoco
Infatti, quella che, molti secoli or sono, si chiamava Via Francigena e che, in seguito assunse anche il nome di Via Romea, altro non era che un fascio di vie che, originatesi oltralpe, attraversavano anche il nostro Paese.
A quel tempo, la viabilità era precaria: smottamenti, inondazioni, briganti, facevano si che la stessa andasse realizzandosi lungo una direttrice ma attraverso una serie di percorsi, più o meno paralleli.
Del resto la figura eletta a testimonial della Via Francigena, Sigerico, visse diversi secoli dopo il realizzarsi di questo cammino.
Già in epoca romana, Cesare, infatti, per rifornire le truppe in Gallia ed in Britannia, aveva dato una riordinata a quei percorsi che, anni dopo assumeranno il nome di Francigena.
Un nome derivante dal fatto che, su tali vie scendevano, talvolta minacciosi, i popoli del nord, al tempo genericamente denominati “Franchi”.
Le vie Romee
Successivamente, con l’affermarsi del cattolicesimo a Roma, insieme a tutte le altre vie che raggiungevano questa meta attraversando lo stivale, la Francigena venne chiamata anche via Romea.
Hai intenzione di percorrere qualche tappa di Via Francigena?
Sei incerto in merito a quali tappe potrebbero offrirti la migliore esperienza?
Sicuramente la tappa appenninica, quella indicata nel percorso ufficiale, è una delle più affascinanti: bella, varia e sicura.
Ma sappilo si tratta del percorso ufficiale. Non del percorso univoco della Via Francigena storica.
Anche perché…penso che, con i processi di urbanizzazione, di ridisegno e di infrastrutturazione del territorio (città, zone industriali, strade, autostrade, ferrovie) la Via Francigena, storica o ufficiale che sia, altro non è che una suggestione.
Ma non importa perché, la stessa, è soprattutto un luogo dell’anima. L’uomo fortunatamente si alimenta anche di simboli, di idealizzazioni e soli o in compagnia, immersi nella natura, con il cuore pieno di emozioni, ovunque tu sia puoi sentirti compartecipe di tutti coloro che, un giorno, hanno trovato una ragione valida per muovere i propri passi sui sentieri di questo bellissimo Paese: pertanto, qualsiasi sia il percorso che hai scelto, ti auguriamo un Buon Cammino!
Via Francigena ufficiale: itinerario culturale
Il percorso ufficiale della Via Francigena, dichiarato nel 1994 “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, è stato individuato scegliendolo fra una serie di tracciati che, in epoca medievale, consentivano a chi proveniva dall’Europa occidentale, di raggiungere Roma.
All’interno di questa pluralità di itinerari ne è stato individuato uno da eleggersi a “percorso ufficiale della Via Francigena“.
Una scelta intelligente, sostenuta dall’esigenza di non disperdere risorse, ottimizzandone l’impiego.
Infatti il concentrare gli interventi su un unico tracciato, quanto più sicuro possibile già al suo nascere, ne facilita la continua manutenzione necessaria e, aspetto non trascurabile, agevola il crearsi della massa critica indispensabile a far sì nascere, lungo il tracciato, una serie di attività in grado di assicurare accoglienza e ristoro ai pellegrini.
Via Francigena: criteri utilizzati nella scelta del percorso
I criteri adottati per individuare il percorso della Via Francigena ufficiale sono stati fondalmentalmente tre, tutti perfettamente rispettati nella tappa di Via Francigena dal Passo della Cisa a Pontremoli:
- La sicurezza di tutti coloro che percorrono questo cammino. Pertanto, sono stati privilegiati i tratti strutturalmente inibiti al traffico veicolare: i sentieri. Ancor oggi, in altre tappe meno fortunate, dove per vari motivi, inizialmente, si è stati costretti a fare una scelta diversa, esiste un fattivo impegno a migliorare questo aspetto, anche attraverso parziali modifiche del tracciato. La tappa di Via Francigena che dal Passo della Cisa conduce a Pontremoli si sviluppa tutta su sentiero, separata quindi da ogni forma di traffico veicolare.
- La bellezza paesaggistica Muoversi a piedi è il modo migliore per godere dei paesaggi incontrati. Per soffermarsi sui dettagli. Coglierne tutta la ricchezza. In sostanza il pellegrino/camminatore, viene messo in condizione di godere di scenari belli e suggestivi. Un’aspetto importante in questa tappa di Via Francigena (dal Passo della Cisa a Pontremoli). Infatti, la stessa, è una delle più belle dell’intero cammino e molti pellegrini, al rientro, si trasformano in ambasciatori di bellezza, il ché si traduce in un afflusso che, di anno in anno, va crescendo.
- La rivitalizzazione di borghi marginali Molti, direi tutti, conoscono la bellezza della Marmolada, quella delle 5 Terre, delle grotte di Frasassi. Ma l’Italia è ricca di numerosi luoghi altrettanto belli ma spesso sconosciuti. Luoghi, talvolta, ancor più suggestivi perché intrisi del fascino di un’autenticità non corrotta da forme massificate di turismo. Alcuni di questi, però, per varie e comprensibili ragioni, negli anni, hanno subito un progressivo processo di spopolamento che, inevitabilmente, si riflette negativimante anche nei confronti della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del paesaggio. Il tracciato individuato per la Via Francigena ha anche il compito di contrastare questa negativa tendenza. Nella tappa che va dal Passo della Cisa a Potremoli potrete cogliere la verità di questa affermazione. Incontrerete infatti i bei borghi di Cavezzana D’Antena, Groppoli, Previdè, Groppodalosio con il suo affascinante ponte, Casalina, Toplecca e Arzengio.
Nelle immagini sottoriportate trovate una sintetica descrizione della tappa di Via Francigena che dal Passo della Cisa conduce a Pontremoli.





