
Trekking in Lunigiana: una terra ricca di affascinanti sentieri. Il modo migliore per dar piacere al fisico e all’anima!
Il territorio circostante il B&B Eremo Gioioso è un vero e proprio paradiso per chi pratica il trekking o ama muoversi nel silenzio dei sentieri, immerso nella natura circostante.
La Via francigena che attraversa questi luoghi è solo il percorso più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Ma… non è l’unico!
Non meno affascinanti sono i numerosi sentieri che attraversano le estese superfici boschive.
Si tratta infatti di una diffusa ragnatela di tracciati lungo i quali, fino a pochi decenni or sono, il legname e le castagne venivano trasportati a dorso di mulo.
Pertanto nel percorrere gli stessi, immersi in una natura incorrotta, si avverte, se pur discreta, la presenza della mano dell’uomo: ponticelli in pietra selciati lastricati, muretti a secco, essicatoi diffusi. Etc.
Alcuni dei percorsi vicini al B&B Eremo Gioioso sono:
- Il sentiero del Piscio di Pracchiola
- L’anello dal Passo del Cirone per il Bivacco Tifoni
- Il rifugio Mattei dai Prati di Logarghena
- L’anello dei Prati di Logarghena comprendente il Mone Braiola
Il sentiero del Piscio di Pracchiola.
Pracchiola è l’ultimo borgo che si incontra, sulla strada provinciale 42, prima di raggiungere il Passo del Cirone.
Cresciuto un tempo in virtù di una posizione che lo rendeva luogo di transito di un’importante arteria commerciale, la Via Lombarda, con il venir meno dell’importanza di quest’ultima è andato, progressivamente, spopolandosi, nel secolo scorso. Oggi, in virtù di un’accresciuta sensibilità ambientale che ha portato molti ad apprezzarne il clima ed il paesaggio, sta vivendo un momento di meritata rinascita.
Lasciata l’auto nel parcheggio, prossimo ad una fontana, dalla quale sgorga un’acqua di grande qualità, si attraversa l’intero paese, caratterizzato da una serie di passaggi voltati.
Raggiunta la chiesa, dove le indicazioni ci indirizzano sul sentiero della antica via Lombarda, all’interno di un fitto bosco di castagni.
Percorse alcune centinaia di metri, da questo sentiero che prosegue assumendo il nome di Scaleri (si tratta di una serie di gradoni lastricati fatti realizzare da Cosimo I dei Medici, nel XVI secolo, al fine di rendere più agevole il percorso verso il Passo del Cirone) sulla sinistra si diparte la diramazione che conduce al Piscio.
Un’ora circa di cammino, durante la quale più volte ci si trova a muoversi intervallando tratti nel bosco con altri in prossimità dell’alveo del fiume, è sufficiente a portarci sotto l’affascinante cascata che, con il suo potente getto, nel tempo ha dato forma ad una pozza nella quale, nelle giornate estive, è possibile apprezzare il piacere di un bagno ristoratore immersi in un acqua che più pura di così non potrebbe essere.

Sentieri sull’anello del Monte Orsaro.
Più impegnativo del precedente, questo percorso, però, offre grande ricompensa a chi ha la voglia di percorrerlo: nelle giornate limpide dalla vetta del Monte Orsaro, infatti, lo sguardo spazia in tutte le direzioni. Oltre alle valli parmensi ed a quelle del fiume Magra, si riescono a scorgere le isole dell’arcipelago toscano, il golfo della Spezia e perfino una vasta porzione di arco alpino dal Monte Rosa al Monte Baldo.
Si parte dal Passo del Cirone, muovendosi lungo il sentiero che passa davanti alla piccola chiesa in pietra, presente sulla destra e visibile dalla strada. Transitando prima in un bosco di faggi e quindi attraverso una distesa erbosa, poco sotto alla sommità del monte Tavola, si raggiunge nuovamente una faggeta nella quale sono presenti eloquenti tracce, ruderi di carbonili e di vecchi edifici, testimonianti un tempo in cui l’uomo traeva di che vivere in un confronto diretto con la natura.
Attraverso la dorsale che transita per Frattamara, luogo particolarmente generoso di porcini in autunno, si prosegue fino ad imboccare una deviazione, sulla sinistra, che conduce al bivacco Tifoni.
Da lì si prosegue fino a raggiungere la conca glaciale, formatasi nei millenni, alla base del Monte Braiola e simile, per origine, a quella soprastante, da raggiungersi in immediata in successione, quella della Borra del Sale.
Proseguendo sulla parte sinistra del catino si raggiunge poi la vetta del Monte Orsaro. Il punto più panoramico dell’intero percorso.
In direzione nord un tratto, in ripida discesa, ci conduce in una conca chiusa e poi a percorrere, sul limitare di un bosco di faggi, la dorsale settentrionale del Monte Orsaro.
Da qui, in breve si raggiunge la spoglia cima del monte Fosco.
Che Fosco lo è davvero come possiamo constatare addentrandoci nella fitta boscaglia che, scendendo, ci consente di raggiungere la Bocchetta del Tavola.
Continuando a scendere attraverso i prati sottostanti ci si ritrova al Monte Corno e quindi, in breve, al vicino passo del Cirone.
Di seguito una descrizione più dettagliata, estratta dal libro Trekking in Lunigiana e tesa a dar anche testimonianza, della cura con cui lo stesso è stato realizzato da Andrea Gresi. Un volume che non dovrebbe mancare nella libreria di quanti desiderano percorrere gli affascinanti sentieri della Lunigiana.




Sentiero che conduce al rifugio Mattei dai Prati di Logarghena
Si parte dallo spiazzo di Cima dei Piaggi che si trova presso i Prati di Logarghena, a 983 metri di altitudine.
Ci si incammina sulla mulattiera che conduce verso il crinale, in una passeggiata caratterizzata da una pendenza costante ma modesta. Attraverso pascoli che sono particolarmente affascinanti nel periodo della fioritura che, in Maggio, viene qui celebrato con la ormai popolare festa delle giunchiglie.
Fiori che non sono solo belli ma che, come possibile accertare attraverso i formaggi di Franco, pastore in Versola, che spesso, qui, conduce le pecore a pascolare, un’alimentazione arricchita da orchidee, giunchiglie, genziane e asfodeli conferisce al latte, con conseguente trasferimento ai formaggi, un bouquet particolarmente ricco e delicato di sapori e profumi.
Raggiunto il limite del bosco, rimangono da percorrere, ovviamente sempre su sterrato, alcuni tornanti ed eccolo lì: a 1132 metri di altitudine, il Rifugio Mattei.
Se non vi siete procurati le chiavi, presso la sede CAI di Pontremoli, potete comunque utilizzare la zona attrezzata con panche e tavolini e godervi l’ombra dell’alberato spiazzo antistante.
Sentieri sull’anello dei prati di Logarghena
Il primo tratto è quello rappresentato dal sentiero che ci conduce al rifugio Mattei (già descritto: vedi sopra).
Arrivati in prossimità del rifugio si prosegue nella salita che ci conduce nel bosco su un’ampia via carrareccia, sentiero 128, fino a raggiungere il Passo Portile a 1173 metri di altitudine.
Con attenzione a non perdere di vista la segnaletica, in realtà un po’ scarsa, a Passo Portile dobbiamo lasciare il sentiero 128 ed inoltrarci lungo un viottolo appena accennato che, con una salita impegnativa ma priva di insidie, ci conduce alla base della cresta ovest del monte Braiola.
Monte Braiola. al quale ci porteremo in vetta, a 1819 metri di altitudine, attraverso un percorso abbastanza ripido, anche se agevolato da numerosi, brevi tornanti.
Per il ritorno scendiamo muovendoci sulla dorsale settentrionale della montagna.
Un percorso attraverso il quale raggiungiamo la Bocchetta dell’Orsaro a 1722 metri di altitudine.
Questo tratto di sentiero è panoramico sempre ma diventa ancor più affascinante all’inizio dell’estate quando il suolo è trapuntato da tulipani montani, gigli martagoni e botton d’oro.
Da qui, voltando a sinistra ed imboccando il sentiero 132 ci veniamo a trovare nella Borra del Sale (il nome deriva dal fatto che in questo luogo convergevano gli abitanti della costa ligure e quelli della campagna emiliana per dar corso a baratti aventi come oggetto sale e farina).
In breve, agevolati anche dal tratto tutto in discesa, dopo aver attraversato un’altra conca di origine glaciale, si entra nel bosco fino a raggiungere il Bivacco Tifoni.
Da lì ci si immette sul sentiero 128 in direzione del Passo del Portile che viene raggiunto percorrendo un tratto di quella che era la storica Via Lombarda.
A questo punto non rimane che ripercorrere a ritroso il breve tratto di sentiero sul quale già ci siamo mossi all’andata.
Trekking Lunigiana
In questi giorni è stato ripristinato, migliorandolo, il percorso di Trekking che si sviluppa attraverso l’intera Lunigiana.
16 tappe, oltre 200 km di percorsi a mezza costa in una natura incontaminata, punteggiata da antichi borghi.
Piacevoli sorprese sui sentieri della Lunigiana
Infine ed è cosa piacevole: in una zona generosa sotto questo aspetto, in stagione, non è infrequente che un’uscita finalizzata a praticare trekking si concluda con una soddisfacente raccolta di porcini.

Visite guidate nel bosco
A tal proposito, il B&B, organizza anche visite, guidate da personale esperto, tese a conoscere i luoghi e le zone micologicamente più produttive.
Escursioni lungo i sentieri della Lunigiana, insieme alle guide di Sigeric
Allo stesso modo, attraverso la collaborazione con le guide di Sigeric, vengono organizzate escursioni su tutti i sentieri della Lunigiana storica.
Quella porzione di territorio che oltre allo spazio compreso nel Parco dell’Appennino ed alle Valli di Pontremoli Zeri e Mulazzo, si estende, da un lato, fino a comprendere l’insieme delle Alpi Apuane e, dall’altro, comprendendo le 5 terre.
Quindi, solo per citare i più conosciuti, al suo interno sono compresi i sentieri di Campo Cecina nelle Apuane e la ormai, fin troppo praticata, via dell’amore, alle 5 Terre.
Agli ospiti interessati ad attività di trekking o a fare camminate sui sentierie il B&B Eremo Gioioso fornisce gratuitamente:
- informazioni sullo stato dei luoghi
- fotocopie di tutto il materiale necessario (descrizione percorso, cartine, etc.)
- assistenza telefonica con recupero diretto, ove possibile, in caso di sopravvenuti problemi (la rottura di uno scarpone, una storta, etc.)
Mentre, a pagamento:
- vengono organizzate uscite con guide del territorio
- vengono forniti panini, bibite, frutta, boraccia con acqua barrette energetiche e quant’altro ritenuto necessario.

Camminare sui sentieri è bello ma…fatelo con le scarpe adatte!
Qualora siate soliti farlo già siete consapevoli della necessità di dotarvi di un abbigliamento adeguato ed, ancor più, di utilizzare un paio di scarpe adatte a camminare sui sentieri o a praticare il trekking.
Consigli in merito alle scarpe da Trekking
A proposito di queste ultime, mi permetto di dare alcuni consigli a coloro che invece non hanno eccessiva confidenza con il trekking.
Consigli necessariamente generici perché non esiste la scarpa universale, adatta a tutti, a tutti i terreni ed a tutte le stagioni.
I professionisti, infatti, hanno diverse paia di scarpe ma tutti gli altri possono tranquillamente trovare soluzioni di compromesso, in grado di adattarsi a terreni e condizioni meteo diverse, ma non a piedi diversi!
Le scarpe da Trekking devono essere comode
Per cui, nnanzitutto, suggerirei di non acquistare le scarpe da Trekking in Internet bensì di effettuare l’acquisto in un luogo fisico, presso il quale risulti possibile provarle, con tutta la calma necessaria: una scarpa scomoda è un supplizio quindi, qualora siate incerti, fra 2 numeri, orientatevi sulla misura superiore.
Qualora poi, testata sul terreno, dovesse sembrarvi troppo comoda potrete sempre porre rimedio inserendo una soletta.
Ancor meglio se in gel, capace di ammortizzare l’impatto con il terreno.
Altri aspetti da prendere in considerazione in merito alle scarpe da trekking
Per il resto, uno scarponcino alto con suola in VIBRAM e rivestimento in GORETEX rappresenta la soluzione migliore per evitare il rischio di distorsioni e mantenere il piede asciutto.
Nello stesso tempo, questo tipo di suola vi garantisce un ottimo grip sul terreno: una caratteristica fondamentale.
Infine se avrete l’avvertenza di dotarvi di calzettoni con un buon rinforzo in punta e sul tallone, potrete acquistare scarpe più comode.
Infatti, alcune prevedono, direttamente, rinforzi nei punti più sollecitati, punta e tallone appunto, ma tale accorgimento le rende, inevitabilmente, più rigide.