Via Francigena Pontremoli
Inserendo queste tre parole “via Francigena Pontremoli”, nei vari motori di ricerca si ottengono molti risultati. Quasi tutti, però, tesi ad indicare Pontremoli quale punto di partenza verso i tratti successivi.
Il motivo è comprensibile: buona parte dei risultati della ricerca derivano da soggetti che organizzano tour o anche solo percorsi giornalieri sulla Via Francigena.
Una occasione durante la quale necessariamente, gli stessi, assumono in prima persona la responsabilità di guidare gruppi eterogenei per età ed anche per condizione fisica.
Conseguentemente prediligere percorsi poco impegnativi, dimensionati sul meno performante dei partecipanti e, non di meno, ricchi di servizi è senz’altro buona pratica, da parte loro.
Comprensibile e condivisibile anche se li costringe a qualche non significativo sacrificio sotto l’aspetto paesaggistico.
Ed, in effetti, se invece di Via Francigena Pontremoli, nel nostro motore di ricerca, inserissimo Via Francigena Passo della Cisa Pontremoli sarebbe facile rendersi conto di quanto sarebbe più affascinante affrontare il tratto toscano di Via Francigena, partendo dal Passo della Cisa.
Quella appenninica, infatti, è una delle tappe più naturalisticamente seducente dell’intero percorso francigeno: bella, varia e sicura.

N.B. Qui trovate le indicazioni in merito a come raggiungere il Passo della Cisa.
A Pontremoli con la Via Francigena
La Via Francigena: Tappa 22: il percorso dal Passo della Cisa a Pontremoli

“Per aspera ad astra”, dicevano i latini. Attraverso le asperità si giunge alle stelle!
Questo potrebbe essere il motto che meglio rappresenta questa tappa, se non la più bella, come affermano molti che hanno percorso l’intero cammino, certamente una delle più belle all’interno dello stesso.
Nello stesso tempo, però, si tratta però di una tappa decisamente impegnativa. Priva di qualsiasi pericolo ma caratterizzata da vari dislivelli che, in un alcuni tratti, sollecitano in maniera particolare le ginocchia.
Via Francigena: emozioni da non perdere
Taluni, consapevoli di questo fatto, si acconciano ad un compromesso: cercano di rendere più agevole il loro percorso, utilizzando alcune varianti, in realtà semplici scorciatoie, che si discostano dal tracciato ufficiale (da non confondersi con l’autentico percorso Francigeno: una suggestione priva di fondamento).
Percorrono quindi lunghi tratti su strada asfaltata rinunciando a quel senso di benessere che accompagna chi muove i propri passi su sentieri, a stretto contatto con la natura, evitando di condividere, con ogni tipo di veicolo, lunghi tratti di strada asfaltata. Caratteristica interamente presente sul percorso ufficiale.
E, cosa ancor più penalizzante, questa scelta impone la rinuncia ad alcuni degli scenari paesaggistici più suggestivi dell’intera tappa.

Ci si priva infatti, solo per citarne due fra i tanti, del ponte medievale di Groppodalosio, del piccolo ma affascinante scorcio naturalistico in cui è presente il ponte della Spergiura e della splendida vista di cui si può godere dal Passo della Crocetta.
Due semitappe
Peraltro esiste anche la possibilità di godere appieno di questa tappa, riducendone l’impegno fisico suddividendola in due semitappe.
A rendere praticabile ed anche piacevole questa possibilità, sono nate, su questo tratto di Via Francigena, quattro attività complementari.
In grado di fornire a turisti e pellegrini un servizio diversificato.
Le strutture ricettive presenti lungo questa tappa
Una, è il B&B EREMO GIOIOSO, che si trova nel piccolo e antico borgo in pietra di Previdè.
Un’altra è “La Casa nel Borgo“, sempre nel borgo di Previdè.
Proseguendo, poi, per un paio di chilometri si giunge a Groppodalosio e qui c’è “Temperance”, altro luogo ospitale.
Infine, chi volesse arrivare fino a Toplecca può essere accolto presso la Taberna Potami.
Quest’ultima che dispone di una capace Yurta e dei relativi servizi igienici, è soluzione ideale per quanti intendano affrontare la Via Francigena con l’originario spirito pellegrino.
Il percorso
La Via Francigena Toscana, come sopra ricordato, parte dal Passo della Cisa.
Da lì, attraverso un ombroso e affascinante sentiero snodantesi all’interno di una pluricentenaria faggeta, si raggiunge il Passo del Righetto.
N.B. attenzione, perché è in questo punto che, talvolta, vengono apposti cartelli con indicazioni fuorvianti: una proposta resa allettante attraverso l’evidenziazione di un percorso più breve. Siete su una delle tappe più belle dell’intera Francigena e non potreste fare altro che rammaricarvi a posteriori qualora ne trascuraste i tratti più suggestivi (Crinale del Monte Cucchero, Ponte medievale di Groppodalosio, Ponte della Spergiura, Passo della Crocetta) per accorciare di ca. 1 Km il percorso!

Quindi, procedendo su superficie prativa, si attraversa il crinale in un tratto che, caratterizzato da una flora ricca e diversificata, sovrasta l’intera verde Valdantena, alimentando una sensazione di grande serenità in chi si trova a godere di questo sottostante bucolico scenario.
Si continua poi scendendo lungo una strada stretta e sassosa che conduce direttamente nel cuore della valle.

Il primo borgo che si incontra è quello di Cavezzana D’antena ed, in successione, Groppoli, Previdè, Groppodalosio, Casalina, Toplecca, Arzengio ed, infine, Pontremoli.
Il tutto in un alternarsi di scenari che mutano in continuazione, anche in virtù del cambiamento di quota.
Si succedono infatti boschi di faggi e di castagni, macchia, campi coltivati, prati fioriti, ponti in pietra, borghi caratterizzati dalle antiche coperture in arenaria, dette piagne, da pavimentazioni in ciottolato e aie e piazzali lastricati in pietra arenaria.
Pontremoli è un’antica cittadina carica di testimonianze storiche che, allungata lungo due corsi d’acqua, il Magra ed il Verde, è caratterizzata da numerosi ponti.
I ponti di Pontremoli
Fra questi, meritano una visita quello della Cresa, quello del Casotto ed il piccolo, appartato ma pregevolissimo per fattura, Ponte dei Chiosi punto di accesso per il viale che conduce a Villa Dosi Delfini, capolavoro di quella corrente artistica che va sotto il nome di Barocco Pontremolese.
Le chiese di Pontremoli
Ancor più numerosa, in questa cittadina che fu anche curia vescovile, è la presenza di edifici religiosi.
Il più importante è il duomo ma non meno degni di menzione sono il complesso religioso dell’Annunziata, l’Oratorio di nostra Donna, la Chiesa di San Francesco e quella di San Geminiano.
Il castello del Piagnaro ed il museo delle Statue Stele

Infine, alzando lo sguardo, in posizione dominante sopra l’abitato, non passa inosservato il castello del Piagnaro.
Una imponente struttura, ora raggiungibile anche con un pubblico ascensore, al cui interno è contenuto il suggestivo Museo delle Statue Stele.
Inoltre, aspetto interessante per i pellegrini, tale castello è dotato di una foresteria dove, previa prenotazione, possono trascorrere la notte coloro che si trovano a percorrere la Via Francigena.

Pertanto a tutti coloro che godono di una normale condizione fisica ci sentiamo di dire che Via Francigena Pontremoli può essere un’esperienza più gratificante rispetto a quella proposta nei primi risultati dei motori di ricerca.